COM.SEP.

COMITATO PER LE SEPARAZIONI
IN DIFESA DI DONNE E BAMBINI
DA VIOLENZA E ABUSI SESSUALI

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  1. Alienazione parentale: il plagio riproposto sotto mentite spoglie

    Stante la citata sentenza della Corte Costituzionale, ogni CTU che riproponga l'ormai antiscientifico concetto di alienazione parentale/plagio (in precedenza sindrome di alienazione genitoriale) come spiegazione causale del rifiuto dei figli verso la relazione con un genitore si pone al di fuori del Diritto; e ogni decisione dell'autorità giudiziaria che recepisca quei concetti diviene, ipso facto, anticostituzionale.
    Un comportamento di rifiuto, infatti, può essere determinato da multiple cause tra le quali anche la manipolazione psicologica del minore; è del tutto arbitrario, quindi, attribuirlo esclusivamente alla manipolazione psicologica/plagio (cosiddetta alienazione parentale) esercitata da un genitore sui figli contro l'altro genitore, come fanno sistematicamente i CTU sostenitori dell'alienazione parentale. Su questo aspetto spesso i giudici si mostrano poco attenti accettando la cosiddetta alienazione parentale, ovvero il plagio del minore, come unica causa di un comportamento di rifiuto.
    ...di fronte a un evento (comportamento di rifiuto di un figlio verso un genitore) un CTU onesto e professionalmente competente deve ricercarne la causa analizzando, in maniera scientificamente attendibile, le diverse ipotesi esplicative e non aderire all'unica ipotesi che ha in mente già da prima di iniziare le operazioni peritali; proponendola poi al giudice come unica ipotesi esplicativa senza aver analizzato le altre possibili cause di quel comportamento. E magari anche addomesticando ad hoc l'indagine peritale.

  2. Analisi critica del documento "Carta di Noto IV"

    In tema di accertamenti peritali (CTU o perizia) il tipo di esperienza che viene richiesta al perito è soprattutto l'esperienza clinica, quella cioè che si acquisisce dopo anni di lavoro con i pazienti, sia ospedaliera (l'aggettivo clinico rimanda a kliné, il letto del malato) sia ambulatoriale; è solo l'esperienza clinica quella che fa di un medico, o uno psicologo, un esperto nel suo campo di competenze.
    Come scrive il prof. Fornari «in ambito psico-forense occorre non confondere le evidenze scientifiche che emergono dagli strumenti diagnostici di volta in volta utilizzati con il metodo seguito, perché solo questo e non certo l'uso di uno strumento piuttosto di un altro offre garanzia di “scientificità” all'elaborato peritale. Ancora una volta la clinica è sovrana con un'attrezzatura mentale sua propria».
    Il metodo da seguire, la metodologia clinica, si acquisisce solo dopo anni di esperienza clinica; lo si apprende certo dai libri, dai convegni, ecc., ma è solo l'esperienza diretta, magari sotto la guida di un maestro esperto, che consente di padroneggiarlo.
    Scrivono poi: l'esperto e le altre figure professionali coinvolte nella raccolta della testimonianza del minore debbono possedere competenze specifiche; lapalissiano.
    Come si acquisiscono queste competenze specifiche? Con l'aggiornamento continuo, gli eventi formativi, i master, ecc.
    Ma se i docenti di questi eventi formativi che dovrebbero fornire competenze specifiche sono quegli stessi professionisti che diffondono falsità scientifiche (PAS o alienazione parentale, amnesia infantile, false memorie, ecc.) quali competenze possono mai acquisire i discenti? Acquisiranno competenze su falsità scientifiche che poi vengono riversate nelle CTU e nelle perizie e che diventano verità giudiziaria.

  3. Breve storia del condiviso in Italia

    Accantonata, ma non del tutto, la teoria della PAS adesso il nuovo perno delle associazioni dei padri separati è rappresentato dal concetto di bigenitorialità; concetto sacrosanto, nessuno lo nega, ma che non può essere assunto come paradigma universale. Ci sono situazioni separative altamente conflittuali, dove c'è violenza intrafamiliare, dove ci sono storie di abusi sessuali sui figli, nelle quali questo concetto non può valere. I figli hanno diritto a vivere sereni e lontano da genitori violenti o che abusano sessualmente di loro.
    ...
    Da cosa partono le associazioni dei padri separati per motivare la necessità di modificare la legge 54? Da una mistificazione. Uno dei loro leitmotiv è che le legge 54 sull'affidamento condiviso non verrebbe applicata dai tribunali; i dati statistici raccolti dall'ISTAT dimostrano invece esattamente il contrario ... l'affidamento condiviso dei minori cresce di anno in anno a partire dal 2006, anno di approvazione della legge 54, sia nelle separazioni sia nei divorzi, fino a rappresentare più del 90% dei casi di affidamento dopo la separazione nel 2011 e il 75,6% nei casi di divorzio. La forza dei numeri smentisce più di ogni altra considerazione le affermazioni delle associazioni dei padri separati che vorrebbero modificare la legge 54; se una legge funziona, e funziona bene, perché modificarla? Che senso ha impegnare le istituzioni, le Commissioni parlamentari, le Aule parlamentari, per discutere progetti di legge intesi a modificare le leggi che funzionano?
    Ma le associazioni dei padri separati dicono che i dati dell'ISTAT sono sbagliati e solo i numeri che danno loro sono quelli giusti; si può dialogare con chi non vuole prendere atto della realtà? E perché non ne vogliono prendere atto? Quali interessi economici stanno cercando di nascondere?

  4. Elenco dei link ai documenti contro la PAS o alienazione parentale.
  5. È consentito scrivere cose non veritiere nelle CTU per l'affidamento dei minori?

    Ma perché questi illustri signori proprio non si rassegnano al fatto che le loro assurde teorie sono fuori dalla scienza ufficiale psichiatrica?
    La motivazione più ovvia è quella economica; privati dell'alienazione parentale, alienati d'essa, resterebbero disoccupati; nel senso che non saprebbero cosa scrivere nelle CTU. Ma ce n'è una seconda, più ipotetica e meno confessabile: ciascuna sentenza che riconosca l'alienazione parentale come motivo per modificare le condizioni di affidamento dei minori nel processo di separazione è un piccolo mattoncino con il quale edificare un robusto muro che metta al riparo da guai giudiziari il genitore violento o quello che abusa sessualmente dei suoi figli.
    Sì, perché l'obiettivo dell'alienazione parentale è lo stesso della sua antenata PAS: la difesa del genitore violento o pedofilo dalle accuse stesse, la possibilità per il genitore violento o abusante di sottrarsi al processo o di garantirsi l'assoluzione in caso di processo. Quale migliore difesa esiste di quella che dice: "chi mi accusa è alienato", cioè pazzo?
    Nel 2003 uno studio dell'Istituto di Ricerca dei Procuratori Americani ha messo in evidenza che la PAS (oggi alienazione parentale) rappresenta una minaccia per l'integrità del sistema della giustizia penale. Questo perché consente al genitore che ha commesso un reato (violenza in famiglia o abuso sessuale sui figli) di farla franca, reiterare il reato o commettere reati ancora più gravi sino all'omicidio della ex-moglie o dei figli. Ed è quello che in alcuni casi è avvenuto.
    È recente un decreto del Tribunale di Cosenza che, riprendendo alcune frasi della CTU, ripropone ancora queste falsità scientifiche.
    A questo punto una domanda è d'obbligo: questi CTU che continuano a insistere con l'alienazione parentale sono ignoranti, nel senso che ignorano la letteratura scientifica e la metodologia clinica, o si prendono gioco della giustizia? Il falso in perizia può costare caro.
    Credo che i magistrati debbano cominciare a considerare ogni richiamo all'alienazione parentale come indizio di violenza in famiglia o di abuso sessuale sui minori; il genitore che sa di essere innocente non ha bisogno di ricorrere a una teoria che lo protegga dal processo, si difende nell'eventuale processo a suo carico, non si difende dal processo.

  6. Facciamo chiarezza sull'alienazione parentale

    Introdotta in Italia con un libro del 1997 su separazioni e divorzi, venne presentata come la grave malattia di cui parlava il primo Gardner; né agli autori di questo libro, né alla traduttrice dell'articolo di Gardner, se pure non medici, poteva sfuggire l'assurdità di questa teoria che voleva il divorzio come causa di malattia.
    Per ben 15 anni costoro e i loro seguaci hanno diffuso queste falsità nei tribunali italiani, tribunali dei minori e tribunali ordinari sezioni famiglia; dobbiamo arrivare al 2012, quando finalmente il Ministro della Salute ha ufficialmente dichiarato che la PAS non è una malattia e che il concetto è privo di validità scientifica, per cominciare ad avere un po' di chiarezza nel settore.
    Che sta succedendo adesso?
    Succede che il 'comitato centrale' della PAS, dal Monte Sinai in quel di Milano, ha diffuso il nuovo Verbo, ha deliberato che:
    1) non più di PAS si deve parlare ma semplicemente di alienazione parentale;
    2) bisogna diffondere, soprattutto nei Tribunali, la nuova disinformazione e cioè che l'alienazione parentale è descritta nel DSM-5.
    In merito al primo punto, il giochetto di prestigio per il quale la PAS diviene alienazione parentale è già stato tentato da Gardner e già oggetto di critiche feroci da parte della comunità scientifica statunitense.
    In merito al secondo punto, siamo in presenza di una vera e propria azione truffaldina ai danni della Giustizia. Non è affatto vero che l'alienazione parentale sia presente, o descritta, o addirittura 'distribuita' nel DSM-5. Ragionare in questo modo non è da medici, non è da psicologi ma è da ignoranti, mistificatori della realtà.
    In nessuna pagina del DSM-5 sono scritte le parole 'alienazione parentale' né tanto meno vi è descritto un qualcosa che possa somigliare a ciò che loro intendono per la cosiddetta alienazione parentale.
    ...
    Come negare ai bambini la possibilità di esprimere una libera scelta? Dichiarandoli alienati, cioè pazzi. Ecco, questa è l'opera di distruzione dell'infanzia svolta da sé dicenti tutori della bigenitorialità, novelli Erode che dicono di tutelare il minore nel corso della separazione. Dichiararlo pazzo a priori anche se sanissimo di corpo e di mente.
    Ma da quale università vengono fuori costoro? Chi ha dato loro la licenza di evacuare attestati di follia? Loro che non conoscono la letteratura psichiatrica, non conoscono le classificazioni dei disturbi mentali, non sanno fare diagnosi di malattia, non sanno cos'è un disturbo mentale ché in tutta la loro carriera professionale non hanno mai visto una persona con disturbi mentali, non hanno mai curato le persone ma solo le carte.
    Siamo ormai alla follia istituzionalizzata. Un bambino entra sano in un Tribunale e ne esce malato, alienato, pazzo. Una madre entra sana in un Tribunale e ne esce che ha perlomeno 3-4 malattie che non sapeva di avere.

  7. Figli che rifiutano di incontrare un genitore. Analisi del fenomeno e strategie di intervento
  8. Fiori d'acciaio - Coordinamento Diritti Donne e Minori (2013), Osservazioni su bigenitorialtà e residenza alternata.

    Abbiamo dimostrato nella prima parte che i lavori scientifici citati a sostegno dell'affido condiviso e della residenza alternata depositati in Commissione Giustizia del Senato, nel corso della XVI legislatura, non sono pertinenti e vengono citati a caso.
    Il libro del Prof. Poussin e della D.ssa Martin-Lebrun risale infatti al 1999, ha analizzato 17 bambini in residenza alternata in un periodo, precedente alla legge del 2002, in cui in Francia questa modalità era vietata dalla legge vigente e veniva adottata d'intesa da entrambi i genitori per il bene dei figli; di recente il Prof. Poussin ha chiarito che se non c'è accordo tra i genitori i benefici della residenza alternata vengono annullati e che in questi casi è preferibile che il bambino viva con il genitore per il quale ha un attaccamento sicuro, e al limite in affidamento esclusivo.
    Il lavoro svedese di Sarkadi e collaboratori, non si riferisce a bambini in residenza alternata; mette in evidenza i positivi effetti sullo sviluppo dei bambini della presenza accanto alla madre di una figura paterna, non necessariamente il padre biologico.
    Il lavoro americano di Bauserman non è una vera metanalisi ma prende in esame piccoli studi, la maggior parte dei quali mai pubblicati, ed è quindi scientificamente inattendibile (Una vera metanalisi prende in esame solo studi pubblicati da riviste scientifiche e sottoposti a peer-review).
    Sostanzialmente, chi ha citato questi studi si è preso gioco delle istituzioni mettendo i Senatori nella condizione di assumere decisioni sbagliate.
    Nella seconda parte citiamo lavori recenti provenienti da paesi nei quali il condiviso e la residenza alternata sono presenti da molto tempo prima che in Italia.
    Negli USA sin dal lontano 1999 numerosi studi, commissionati di solito da agenzie governative, hanno smentito i presunti benefici della residenza alternata dimostrando che ha conseguenze nocive sullo sviluppo psichico del bambino se adottata in presenza di conflittualità familiare e che nei due terzi dei bambini studiati ha provocato uno stile di attaccamento disorganizzato, predittore di turbe psichiche nell'adolescenza e nell'età adulta.
    La letteratura recente proveniente dal Canada, dall'Australia e dalla Francia è fortemente critica verso questi provvedimenti se non assunti con consapevolezza razionale e non sull'onda della propaganda, ma anche delle mistificazioni e della disinformazione, delle associazioni di padri separati.
    Abbiamo anche dimostrato come totalmente priva di valore scientifico è la più recente fatica dei sostenitori del condiviso e della residenza alternata, il cosiddetto articolo sullo stato dell'arte.

  9. I dieci (+ 1) comandamenti della PAS
  10. I Tribunali mettono in pericolo i bambini – prima parte.

    Dal momento in cui il caso è stato portato davanti ad un giudice del tribunale della famiglia del Tennessee nel 2008, anche il Dipartimento dei Servizi Sociali ha svolto le sue indagini stabilendo che Sawyer era colpevole di abusi sessuali sul figlio.
    Tuttavia, il giudice ha concesso l’affido esclusivo a Sawyer, avvertendo Gill che, se avesse voluto ottenere il diritto di visita senza restrizioni con suo figlio, avrebbe dovuto smettere di parlare con il bambino dei presunti abusi perpetrati dal padre. Inoltre, avrebbe dovuto smettere di portare il figlio dal medico per far esaminare i segni di abusi.
    Perché la corte ha affidato il bambino al padre nonostante le prove concrete di abusi? Abbiamo scoperto che il tribunale si è affidato alle raccomandazioni di William Bernet, psichiatra e consulente tecnico del Tribunale. [Bernet] Ha convinto la corte a ignorare la documentazione medica, affermando che Sawyer non era un pedofilo o un molestatore e Daniel doveva essere affidato a lui.

  11. ISTAT (2015), La violenza contro le donne dentro e fuori della famiglia. Anno 2014. [link]

    La violenza contro le donne è fenomeno ampio e diffuso. 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri.
    ...
    I partner attuali o ex commettono le violenze più gravi. Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Gli sconosciuti sono nella maggior parte dei casi autori di molestie sessuali (76,8%).
    ...
    Le donne separate o divorziate hanno subìto violenze fisiche o sessuali in misura maggiore rispetto alle altre (51,4% contro 31,5%).
    ...
    Ha subìto violenze fisiche o sessuali da partner o ex partner il 13,6% delle donne (2 milioni 800 mila), in particolare il 5,2% (855 mila) dal partner attuale e il 18,9% (2 milioni 44 mila) dall’ex partner. La maggior parte delle donne che avevano un partner violento in passato, lo hanno lasciato proprio a causa delle violenza subita (68,6%). In particolare, per il 41,7% è stata la causa principale per interrompere la relazione, per il 26,8% è stato un elemento importante della decisione.
    ...
    I figli che assistono alla violenza del padre nei confronti della madre hanno una probabilità maggiore di essere autori di violenza nei confronti delle proprie compagne e le figlie di esserne vittime. Per questo motivo è molto preoccupante l’aumento del numero di violenze domestiche a cui i figli sono stati esposti: la quota è salita al 65,2% rispetto al 60,3% del 2006. In particolare, hanno assistito alla violenza raramente nel 16,2% dei casi di violenza, a volte nel 26,7%, spesso nel 22,2%, in crescita rispetto al 2006 (rispettivamente 16,3%, 20,5% e 21,4%). Nel 25% dei casi, inoltre, i figli sono stati anche coinvolti nella violenza, (15,9% nel 2006), in particolare il 10,8% ne è stato vittima raramente (6,7% nel 2006), l’8,3% qualche volta (5% nel 2006) e il 4,5% spesso (4,2% nel 2006).

  12. La pedagogia nera del patriarcato
  13. La posizione del Governo Italiano sulla PAS
  14. La questione dell'amnesia infantile
  15. La sindrome di Münchausen per procura - Aggiornamento
  16. Mazzeo A (2010), L'Italia degli ayatollah – Dialogo intorno alla PAS. [link]

    Si tratta di un dialogo fra tre persone; i loro nomi sono Al'Adìa, Lucilio e Simplicius. Non sappiamo se si tratti di persone realmente esistite o siano nomi di fantasia; non sappiamo nemmeno se questo dialogo abbia realmente avuto luogo. I nostri ricercatori non sono ancora in grado di confermarcelo. È certo che il documento è autentico e la sua datazione lo colloca tra l'anno 2000 e il 2020, risale quindi a ben 500 anni fa. Siamo riusciti a ottenere l'autorizzazione della Soprintendenza a pubblicare una copia del frammento meglio conservato.

  17. NYT (2003), Richard Gardner, 72, Dies; Cast Doubt on Abuse Claims. [link]

    Correction: June 14, 2003, Saturday An obituary on Monday about Dr. Richard A. Gardner, a psychiatrist and psychoanalyst, misstated his position at Columbia University. He was a clinical professor of psychiatry in the division of child and adolescent psychiatry -- an unpaid volunteer -- not a professor of child psychiatry.

  18. Resoconto stenografico del'interpellanza dell'On. Antonio Borghesi al Ministro della Salute
  19. The Indipendent (2003), Obituary of Dr Richard A. Gardner. [link]

    After he developed his Parental Alienation Syndrome in the 1980s, however, he and Columbia slowly distanced themselves from each other and he spent most of his time in private practice in New Jersey. Along the way, he also turned into an authentic American monster.