La presunta sindrome di alienazione genitoriale (PAS)

L'obiettivo di questo sito è quello di svolgere una corretta informazione su questa inesistente malattia.

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Sindrome di alienazione genitoriale (PAS) - Il grande imbroglio

PREFAZIONE

I motivi che mi hanno indotto a pubblicare questo libro sono due.
In primo luogo l’esigenza di dare unitarietà di lettura a scritti che sono sparsi per il web e non consentono, a chi si accosti per la prima volta a queste problematiche, di averne un rapido quadro d’insieme.
Il secondo motivo è rappresentato dal fatto che il sostegno strumentale fornito alla teoria della PAS vede in campo ingenti risorse economiche e costose tecniche di marketing (corsi di formazione e master - che io chiamo di ‘indottrinamento’ sulla PAS - articoli su riviste, libri, comparsate televisive, arruolamento di testimonial e mercenari a tempo pieno).
Tutta questa ‘orrida macchina da guerra’ (poiché è evidente che il sostegno alla teoria della PAS non ha nulla di scientifico) non può venire contrastata e sconfitta se non si dispone di un’analoga forza d’urto e di analoghe risorse economiche. Il ricavato della vendita di questo libro sarà in parte destinato a questo, alla ‘sconfitta dell’esercito del male’ (si tratta di chiare iperboli): gruppi maschilisti e tutta la sub-cultura raccogliticcia che orbita intorno a loro.
In questo libro riprendo, ampliandone i concetti, materiale già pubblicato in internet - note su Facebook, un articolo pubblicato su un blog di psicologia e le relazioni preparate per alcuni convegni.
Il perché dell’autopubblicazione. Questa scelta è stata sofferta e criticata all'interno dei nostri movimenti (femminismo militante, associazioni di madri, Movimento per l’Infanzia, associazioni di volontariato sensibili alla difesa dei minori).
Alla fine ho fatto questa scelta perché ho temuto che il mondo dell’editoria possa essere poco propenso, nell'attuale momento storico (i media sono ormai schierati univocamente in favore di padri separati), a muoversi controcorrente. Scelta naturalmente criticabile, me ne rendo conto per primo.
La lobby dei padri separati, pur comprendendo solo un centinaio di persone, è molto potente sia ai diversi livelli istituzionali (alcuni padri separati sono consulenti parlamentari a tempo pieno) sia nel controllo dell’informazione.
Un esempio del loro potere di controllo dell’informazione a livello internazionale l’abbiamo dal fatto che una pagina internet da alcuni mesi non è più raggiungibile (forse è un sospetto eccessivo ma non riesco a trovare altre spiegazioni); si tratta del necrologio di Gardner pubblicato il 31/05/2003 dal quotidiano inglese The Independent, nel quale Gardner veniva definito come “autentic american monster”.
È della metà di marzo 2012, poi, la venuta in Europa del presidente della più potente associazione di padri separati dell’Argentina, Los padres de l’Obelisco, col progetto di incontrare in Spagna un noto Giudice favorevole alla PAS e in Italia, a L’Aquila, altri personaggi analoghi; siamo ormai alle alleanze intercontinentali e questo non promette nulla di buono.
Verso la fine di marzo 2012 è previsto a Milano un convegno, che vedrà riuniti i maggiori fautori della PAS in Italia, al quale parteciperà anche uno psichiatra americano che è parte della lobby internazionale che sta esercitando pressioni per l’inserimento della PAS nel DSM (fatto oltremodo sconcertante perché il riconoscimento di una condizione come patologia avviene sulla base di ricerche scientifiche e non di pressioni propagandistiche - con la propaganda si vendono i detersivi non si studiano le malattie - pressioni propagandistiche che vengono svolte anche da professionisti e addirittura docenti universitari, in Italia e all’estero); è recente anche la notizia che analoghe pressioni vengono esercitate nei confronti dell’OMS per l’inserimento della PAS nell’ICD, visto che l’APA ha ormai deciso di non comprenderla nella quinta edizione del DSM.
Meglio il fai-da-te, allora, sia pure con tutti i limiti di questa scelta; naturalmente il giudizio finale sarà di chi leggerà il libro, ed è questo che conta.

Dalla quarta di copertina

Andrea Mazzeo è medico, specialista in psichiatria, lavora nel servizio pubblico dal 1978, con varie esperienze lavorative (CSM, SPDC, ex-Ospedale psichiatrico, Case famiglia e strutture riabilitative). Già docente in Scuole per Infermieri professionali e Corsi per la formazione degli Insegnanti del sostengo scolastico; autore di numerose pubblicazioni su argomenti di psichiatria.
Un paio di anni fa circa, per motivi professionali, è venuto a conoscenza di questa presunta malattia, utilizzata nei Tribunali (Sezioni famiglia dei Tribunali ordinari e Tribunali dei minori) per modificare l’affidamento dei minori nei casi di separazioni coniugali conflittuali.
Le ricerche da lui svolte lo hanno convinto di trovarsi in presenza di concetti che non hanno nessuna valenza scientifica. Ha quindi pubblicato un articolo in un blog di Psicologia (Osservatorio per la Psicologia nei media) e partecipato ad alcuni convegni organizzati per svolgere una corretta informazione su questa presunta malattia.
In questo testo riprende la relazione a un recente convegno ampliandola con ulteriori concetti di natura squisitamente medica; espone poi, sinteticamente, alcuni dei casi da lui conosciuti, traendone delle considerazioni conclusive.
Il libro è rivolto a quanti sono chiamati a decidere sull’affidamento dei minori nei casi di conflitti coniugali, ma anche a tutti coloro che vogliono sapere qualcosa di più su questi concetti, ‘propagandati’ in Italia in maniera poco professionale.


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